Buona parte dei ristoranti e locali pubblici presenta un carente comfort acustico: spesso al loro interno il rumore di fondo è elevato ed è faticoso sia parlare sia… ascoltare.
Eppure, è possibile (e facile) valutare le caratteristiche acustiche di un ambiente, e risolverne così gli eventuali problemi con interventi di isolamento acustico e fonoassorbimento.
Tutto ruota attorno a questioni di comfort acustico… ma di che si tratta realmente?
Il comfort acustico
Il comfort acustico è quella condizione psicofisica di benessere che un individuo percepisce quando svolge una certa attività all’interno di un contesto caratterizzato da un certo livello di rumore (…o di silenzio).
Per ambienti quali i ristoranti o i pubblici esercizi in generale, esso costituisce un aspetto fondamentale: in uno spazio con un buon comfort acustico è possibile comunicare con chi ci sta vicino senza alzare la voce, percepire una buona sensazione di privacy, ma anche non subire distrazioni in un momento in cui si vuole recuperare un po’ di concentrazione.
In un locale poco rumoroso avremo una piacevole esperienza dell’attività svolta e un buon ricordo del luogo in cui siamo stati.
Parla forte, non ti sento!
In condizioni di affollamento, medio o intenso che sia, ogni individuo adatta involontariamente l’intensità della propria voce in relazione al livello sonoro percepito dell’ambiente in cui si trova.
In linea di massima, l’intensità della voce viene almeno raddoppiata ogni volta che il nostro sistema uditivo riconosce un innalzamento di circa 10dB del rumore di fondo.
Se pensiamo che nei locali pubblici spesso sono gli stessi avventori a contribuire al rumore di fondo, è evidente che in questi luoghi sforzo vocale e rumore ambientale finiscono per essere indissolubilmente legati fra loro in un pericoloso fenomeno che si autoalimenta: cresce il rumore di fondo, le persone sforzano la propria voce per farsi meglio comprendere, aumenta lo stress psicofisico di tutti ed il fastidio di trovarsi in quel posto.
Le soluzioni ci sono
L’ingegnere acustico ha a disposizione una serie di parametri oggettivi attraverso i quali descrivere la qualità acustica di un ambiente come un ristorante o un bar.
Questo è possibile con delle misurazioni se il locale esiste già o tramite simulazioni se si è ancora nella fase di progetto. Acquisiti questi elementi, è possibile poi valutare quali siano i migliori interventi da eseguire.
Tra i parametri principali che possono essere presi in considerazione, cito i due di più immediata comprensione.
- Il tempo di riverberazione misura l’intervallo di tempo necessario affinché l’energia sonora ‘svanisca’ in un certo ambiente; la sua conoscenza permette di dimensionare gli interventi di fonoassorbimento, quali pannelli alle pareti o ai soffitti, tendaggi, arredi particolari, ecc.
- Il livello sonoro ambientale consente di avere una misura della rumorosità interna al locale, che può essere dovuta al suono degli avventori, ma anche al rumore proveniente dalle cucine, o ancora da disturbi provenienti dall’esterno; la sua conoscenza integra i dati relativi alla riverberazione e consente anche di valutare la necessità di eventuali opere di isolamento acustico nei confronti dei locali confinanti.
Dopo aver ridimensionato i valori di tempo di riverberazione e del livello di rumore, il tecnico acustico potrà poi anche suggerire una razionalizzazione dei posti a sedere, e magari proporre soluzioni che ne aumentino il numero pur restando compatibili con un buon livello di privacy.
A volte per trasformare il proprio locale in un piacevole punto di riferimento non basta soddisfare solo il gusto dei propri clienti, ma occorre curarsi anche del loro udito. Perché il cliente vuole avere un’esperienza pienamente confortevole: poter conversare senza fatica e disturbi mentre si gusta un buon piatto diventa motivo di preferenza superiore ad altri fattori.
Meditate ristoratori, meditate! ;)