Come progettare una parete fonoisolante?
Un tipico esempio è il divisorio fra due unità immobiliari. Nel suo dimensionamento, non devono mai essere trascurate alcune regole.
Conferire massa. Se in acustica esiste la ‘legge
di massa’… un motivo ci sarà: al crescere della massa di un elemento
cresce la sua capacità di isolare il suono.
In un intervallo
limitato in frequenza, caratteristico per ogni materiale e in
relazione al suo spessore, al crescere della massa diminuisce la
quantità di energia trasmessa attraverso l’elemento.
Disaccoppiare. Nel dimensionare una stratigrafia
verticale (ma questo è in generale un ‘must’ nella progettazione
acustica degli edifici) dobbiamo interrompere le vie solide di
trasmissione delle vibrazioni.
Il suono che impatta su un lato della parete non deve trovare nel suo interno dei percorsi che lo possano condurre sull’altro lato o sulle strutture laterali.
Assorbire. Il disaccoppiamento può comportare la
presenza di intercapedini, come nelle murature doppie o nelle
strutture a secco. Queste sono un mezzo di conduzione del suono, e
devono essere almeno parzialmente riempite.
I materiali
utilizzati per questa finalità, spesso un po’ frettolosamente detti
‘isolanti acustici’, sono in realtà materiali principalmente
fonoassorbenti che collaborano al fonoisolamento.
Differenziare. E cioè variare le masse, gli spessori, le tipologie di materiali.
Il più delle volte la (buona) acustica non si fa con un materiale o componente specifico, bensì con un preciso sistema, nel quale diversi materiali si inseriscono in funzione delle loro caratteristiche meccaniche.
La parete in figura è un classico esempio di 'sistema acustico', e ci ha dato qualche soddisfazione: R'w 63dB su superficie di 15mq e oltre, rispetto al limite minimo di 50dB.