Lo spunto per questo articolo mi è arrivato mentre facevo ordine fra vecchi fogli di lavoro di (ahimé) quasi venti anni fa. Si trattava di risultati di attività di monitoraggio del rumore risalenti al periodo in cui lavoravo a Bologna nel cantiere del Treno Alta Velocità.
In quei documenti si parla di ‘rumore solido’. Si tratta di una terminologia specifica, oggi forse un po’ in disuso o relegata ad ambiti specifici, che sta ad indicare un disturbo acustico con una precisa origine.
Vediamo di che si tratta.
Rumore solido
Per rumore solido può intendersi il disturbo acustico indotto dalle vibrazioni all'interno degli edifici, come risultato delle onde di pressione acustica irradiate dalle superfici vibranti della stanza (pareti, pavimento, soffitto).
Le prime esperienze relative al rumore solido si sono avute a inizio anni '60 con la messa in opera della linea Shinkansen in Giappone, e successivamente (anni '80) con la linea TGV francese.
In genere l'espressione è infatti usata con riferimento al disturbo causato dalle sollecitazioni indotte dal transito di convogli ferroviari su viadotti e gallerie o da attività di cantiere quali scavo, trivellazione, lavori sotterranei; ci riferiamo quindi alla vibrazione propagantesi attraverso il terreno.
Una vibrazione di questo tipo, indotta all’interno di un ambiente abitativo, è avvertibile dai residenti e può indurre livelli di rumore variabili fra i 35dBA e i 45dBA. All’interno di ambienti con rumore di fondo molto basso, questi valori sono in grado di alterare sensibilmente la quiete e il sonno degli individui.
Il risultato alle nostre orecchie è un rumore che possiamo definire ‘sordo’ o ‘cupo’, in quanto caratterizzato da componenti in bassa frequenza. Sollecitazioni di questa entità possono poi produrre rumorosità secondarie attivando il tintinnio di oggetti leggeri o la oscillazione di superfici mobili (finestre, vetri, ante di mobili, ecc.).
Le vie di trasmissione del suono: aerea e strutturale
La distinzione fra rumore aereo e rumore strutturale è intuitiva, e può sembrare banale: la differenza è nel mezzo di trasmissione. In realtà è opportuno chiarire bene il meccanismo di origine di questi due rumori; così facendo, diventa poi più facile comprendere come è possibile difenderci da essi.
Il rumore aereo arriva sì alle nostre orecchie per via aerea, ma è più utile pensarlo come quello che si origina dal fatto che la sorgente sonora mette in oscillazione le particelle dell’aria che le sta intorno.
Il rumore strutturale ci raggiunge sì attraverso la materia solida, ma ti suggerisco di immaginarlo come quel suono che si produce perché la sorgente sonora è in grado di mettere in vibrazione un mezzo solido attraverso il contatto diretto, un urto o impatto. Il rumore strutturale coincide quindi con il rumore solido visto prima.
Per chi conosce la lingua inglese, la differenza fra rumore aereo e rumore strutturale è letteralmente nei loro nomi: ‘air-borne noise’ e ‘structure-borne noise’: il primo ‘nasce’ dall’aria, il secondo ‘nasce’ dalla struttura.
Come ridurre il disturbo da rumore aereo e da rumore strutturale?
In generale la componente che arriva alle nostre orecchie per via aerea è prevalente, ma la componente indotta per via strutturale è spesso la più insidiosa e difficile da distinguere e risolvere.
Immagina di essere all’interno di un edificio: potrai definire abbastanza facilmente la posizione di una sorgente di rumore aereo (per esempio, il televisore del vicino); ma se non conosci la distribuzione degli alloggi intorno al tuo distinguerai a fatica la localizzazione di una sorgente di rumore strutturale (per esempio, una lavatrice).
Il rumore aereo è in genere attenuato introducendo sul percorso di propagazione aerea dei materiali fonoisolanti e/o fonoassorbenti.
Pensa alla parete che divide la tua stanza da quella del tuo vicino, ove sta il televisore cui accennavo prima: a ridurre il rumore trasmesso per via aerea c’è la massa di quel divisorio, e magari qualche materiale isolante nell’intercapedine del muro, se questo è a due strati.
Il rumore strutturale può invece essere ridotto inserendo dei materiali in grado di disaccoppiare la sorgente dalla superficie sulla quale essa è appoggiata o ancorata o sulla quale produce urti o impatti.
Pensa ai piedini in gomma della lavatrice di cui sopra, ma anche ai dispositivi antivibranti che sorreggono macchinari ben più ingombranti e impattanti, agli elementi che servono a distaccare i tubi di scarico dalle pareti della tua casa, o ancora al pavimento galleggiante che in ogni solaio deve essere realizzato per cancellare il rumore del calpestio.
Ad ogni percorso di trasmissione sonora il suo rimedio
Abbiamo visto insieme che conoscere e saper distinguere i diversi percorsi trasmissivi del suono consente di poter intervenire consapevolmente per eliminare uno specifico disturbo da rumore.
Il progettista acustico è l’esperto al quale puoi affidarti per chiedere la soluzione ad uno specifico problema di rumore o per progettare il tuo appartamento in modo da garantirti un adeguato comfort acustico.