Mi capita non di rado di leggere capitolati edili nei quali, per definire gli obiettivi di progetto relativi al comfort acustico, si usano terminologie improprie o che non hanno rispondenza con i parametri di legge da rispettare.
Situazioni di questo tipo generano incomprensioni che, se non tempestivamente risolte, rischiano di portare il progetto e l’opera verso prestazioni acustiche non allineate con gli effettivi obiettivi o non conformi ai limiti di legge.
In questo articolo porto il mio contributo per chiarire il significato di alcuni termini che abbiamo a disposizione per valutare l’isolamento dal rumore offerto da un qualsiasi divisorio all’interno di un edificio.
L’isolamento acustico
Con l’espressione isolamento acustico, abbastanza semplice ed intuitiva, in generale si definisce la percezione che abbiamo, su un lato di un qualsiasi divisorio fra ambienti, della sua capacità di attenuare la propagazione di un rumore proveniente dal lato opposto.
All’atto pratico l’isolamento acustico è dunque la differenza fra il livello sonoro L1 misurato nell’ambiente ove è la sorgente sonora ed il livello sonoro L2 ove è il soggetto che intendiamo proteggere dal rumore.
In generale usiamo il simbolo D per indicare questa differenza, che in sostanza quantifica l’effetto alle nostre orecchie di un sistema fonoisolante posto in opera.
Il potere fonoisolante
L’isolamento acustico che noi percepiamo è in realtà funzione di una più specifica grandezza, di una caratteristica intrinseca che il divisorio in questione possiede, e che ne ‘misura’ la capacità più o meno elevata di farsi attraversare dal rumore.
Questa intrinseca proprietà è il potere fonoisolante e viene valutata in laboratorio con test acustico specifico. Essa qualifica l’elemento edilizio (per le dimensioni con cui è realizzato in laboratorio) a prescindere da quelle che saranno poi le sue reali condizioni di posa in opera. Il valore corrispondente è indicato con il simbolo Rw.
Il compito dell’ingegnere acustico è quello di stabilire preventivamente come varierà il valore Rw caratteristico della parete, al variare della sua superficie via via posata in opera, in relazione alle dimensioni degli ambienti da isolare nell’edificio.
In realtà, l’ingegnere acustico deve anche stimare come cambi Rw se si modificano anche solo leggermente alcuni dettagli costitutivi della parete rispetto alla configurazione testata in laboratorio.
Talvolta capita anche che non siano disponibili test di laboratorio; in quel caso il progettista acustico dovrà simulare 'da zero' la prestazione Rw, attraverso formule di calcolo, software previsionali e l’imprescindibile esperienza in materia.
Il potere fonoisolante apparente
Una volta che un divisorio viene posato in opera, il suo potere fonoisolante Rw si trasforma in un altro valore, che viene detto potere fonoisolante apparente ed è identificato con il termine R’w. Questa è la grandezza per la quale il decreto nazionale (DPCM 5/12/97 sui requisiti acustici passivi) fissa dei minimi di legge in funzione della destinazione d’uso dell’edificio.
Ti suggerisco di assumere che il valore R’w è sempre inferiore al valore Rw. Non è una semplice ipotesi cautelativa, è in realtà un fatto ormai assodato: la prestazione fonoisolante in opera di un elemento è sempre minore di quella valutata in laboratorio.
Infatti, quando il divisorio si innesta nella struttura e si realizzano i contatti perimetrali necessari per il suo vincolamento, si attivano le trasmissioni laterali attraverso le quali il suono riesce a propagarsi ulteriormente nell’ambiente ricevente, oltre che attraverso il divisorio stesso.
All’ingegnere acustico va il compito, non sempre agevole, di determinare preventivamente il correttivo necessario per trasformare Rw in R’w, in funzione delle diverse condizioni in opera che quel divisorio avrà nello specifico cantiere.
La regola da non dimenticare
Spero di aver contribuito a fare più chiarezza sull’argomento, sulle differenti quantità acustiche che stanno dietro ai nomi e simboli che troverai nella tua attività quotidiana di progettista, e sui compiti che a riguardo ha l’ingegnere acustico che lavorerà al tuo fianco.
A sintesi di quanto fin qui ti ho raccontato, ti lascio quindi il seguente suggerimento operativo, che la mia esperienza in materia ha dimostrato valere sempre.
Per una qualsiasi parete, al suo specifico valore Rw (determinato in laboratorio o dal tecnico acustico per via analitica) corrisponderà in opera un valore R’w sempre minore.
La differenza fra R’w e Rw sarà ogni volta variabile in ragione delle differenti condizioni con cui quella stessa parete verrà posata.