Il rumore passa (anche) dallo scarico

Il rumore passa (anche) dallo scarico

Martedì 24 aprile 2018

Nel precedente post ho parlato di ponti acustici in termini generali.

Come avevo anticipato, uno degli esempi più classici di ponte acustico negli edifici è rappresentato dalle tubazioni di scarico sanitario e dai loro collegamenti alle strutture. Le condotte, per convogliare l’acqua dai nostri wc, lavabi, bidet, ecc. alla rete cittadina, attraversano l’edificio ed entrano a contatto con pareti e solai.

Le cose a riguardo da dire sarebbero molte: cercherò di farne una breve sintesi che possa servirti come riferimento.

Nei muri corre una rete che connette acusticamente l’intero edificio

Ai fini dell’isolamento acustico, dobbiamo pensare alle tubazioni di scarico dell’acqua sanitaria come a un reticolo solido che corre all’interno dei muri dell’edificio.

Ed è ormai ampiamente dimostrato che gli ambienti che possono risultare collegati acusticamente da questa rete possono trovarsi anche a più piani di distanza l’uno dall’altro.

Per semplicità qui non considererò la trasmissione del rumore aereo dello scarico (ne parliamo magari un’altra volta), e quindi immagineremo che per le partizioni interne all’edificio siano adottate soluzioni acustiche in grado di limitare adeguatamente la trasmissione aerea del suono, e che anche le stesse tubazioni siano realizzate con mescole plastiche fonoisolanti.

In questa condizione, che potremmo definire ideale, la rete di tubi è in grado di trasmettere principalmente due tipi di suono di natura ‘strutturale’:

  • quello strettamente connesso con il deflusso dell’acqua al suo interno;
  • quello di natura impattiva che viene dall’uso dell’edificio da parte dei suoi abitanti.
Il rumore passa dallo scarico

Quali rumori passano attraverso i tubi?

I suoni impattivi sono facilmente immaginabili: calpestio, trascinamento di sedie, caduta di oggetti, ecc..

Il rumore connesso all’utilizzo specifico della tubazione, può essere invece dovuto a tre cause principali:

  • alla caduta dell’acqua all’interno del tubo verticale;
  • all’impatto della massa d’acqua nei cambi di direzione dell’impianto;
  • al flusso dell’acqua nei tratti orizzontali.

È facile comprendere che ogni volta che scarichiamo acqua dai sanitari, in ragione delle tre possibili cause sopra elencate, può seguire la produzione di vibrazioni che, se non opportunamente controllate, possono trasferirsi alle strutture limitrofe.

I responsabili del trasferimento di vibrazioni, e quindi di rumore, sono i ponti acustici ai quali accennavo all’inizio, che si instaurano ogni volta che la tubazione entra in contatto rigido con quanto le sta intorno (mattoni, malta/intonaco, altri tubi, ecc.).

Come limitare i contatti rigidi fra tubazione e struttura?

Come piace dire a noi acustici, il principio è quello di desolidarizzare la tubazione dalla struttura nella quale deve correre. Più semplicemente, si tratta di disaccoppiare il condotto dalla massa solida della parete o del solaio che gli sta intorno.

Come succede nella figura di esempio sotto, il tubo, invece che passare ‘nudo e crudo’ attraverso l’asola praticata nel solaio, deve essere fasciato al fine di impedirne il contatto diretto con la struttura.

Il rumore passa dallo scarico

I metodi per svincolare la tubazione dalla struttura sono dunque principalmente due:

  • fasciare il condotto con una guaina in grado di dissipare le vibrazioni (appunto come nella figura sopra);
  • oppure ancorare il tubo alla struttura con collari dotati di inserti disaccoppianti lungo il contatto fra tubo e collare (come mostrati nella figura seguente).
Il rumore passa dallo scarico

In particolare, la fasciatura va predisposta sia nei tratti verticali sia lungo il tratto che corre all’interno del solaio; in quest’ultimo la guaina potrà essere avvolta solo se il dimensionamento iniziale della stratigrafia avrà messo in conto uno spessore adeguato del massetto alleggerito.

Come ho già detto nel post precedente, il controllo dei ponti acustici parte dalla fase di progetto! Se ci dimentichiamo qualcosa, non sempre vi si può porre rimedio.

Qualche precauzione in più non guasta

Come al solito, la correttezza e la precisione nella posa dei presidi insonorizzanti che sopra ho citato è determinante per l’efficacia fonoisolante dell’insieme.

Ricordo che è possibile disaccoppiare acusticamente anche i sanitari, sia quando hanno base a terra sia se sono montati sospesi. Ed ancora, con apposite guaine antivibranti è possibile desolidarizzare dal solaio sia i piatti doccia sia i telai di sostegno delle vasche da bagno.

Questo perché l’obiettivo è dunque quello di minimizzare i contatti fra la struttura dell’edificio e tutti gli elementi della rete impiantistica, senza avere paura di sembrare troppo pignoli. Sappiamo ormai troppo bene che in acustica basta veramente poco per compromettere il risultato anche quando si sono fatti un attento lavoro di progettazione e un’accurata scelta dei componenti.

Se hai qualche dubbio a riguardo, per me sarà un piacere mettere a tua disposizione la mia esperienza.