Senti come piove...

Senti come piove...

Lunedì 11 settembre 2017

Ho sempre avuto delle percezioni positive collegate alla pioggia, fin da bambino. Mi piaceva il suo suono mentre ero in casa o nei sedili dietro in automobile, mi divertivo a tenere il tempo delle gocce sulle pozzanghere e addirittura l’aspettavo nei temporali estivi al mare perché, la mattina dopo, la sabbia bagnata era più modellabile.

So bene che, a prescindere dagli eventi purtroppo anche disastrosi che in questi tempi sono legati alla pioggia (seppur connessi all'uso che facciamo del mondo in cui viviamo), come siamo in tanti a trovare del fascino nella pioggia, altrettanti sono quelli che la percepiscono come un fastidio.

L'isolamento acustico di questo fenomeno è in genere il risultato dell'applicazione di una delle 'stratigrafie conformi' disponibili sul mercato, alla quale aggiungere la dovuta attenzione al sistema di posa e il necessario adattamento alla specifica configurazione architettonica dell'edificio.

E al di là delle letture interiori che ciascuno di noi può dare all'evento pioggia, è fuori dubbio che il suo rumore sulle strutture e sul tetto degli edifici può costituire un rilevante aspetto del comfort interno alle nostre abitazioni.

Qualche ‘dritta’ per realizzare un tetto ben isolato acusticamente

Esistono alcuni concetti base da fissare, e che sono utili per ben indirizzare la progettazione di un tetto acusticamente isolato, soprattutto quando questo ha struttura leggera, per esempio in legno o in acciaio.

  • Innanzitutto, va tenuto presente che il classico isolante termico in polistirene che di norma troviamo in gran parte dei tetti non è un isolante acustico.
    Pertanto:
    • nel dimensionare la stratigrafia di copertura è indispensabile pensare che essa dovrà avere uno spessore globale tale da poter alloggiarvi anche uno o magari due strati fonoisolanti, e che questi dovranno avere spessore rilevante in rapporto allo spessore globale del pacchetto;
    • è preferibile che gli strati fonoisolanti abbiano struttura fibrosa a celle aperte, in quanto sono più efficienti nella dissipazione del suono;
    • se è possibile inserire due strati con finalità acustiche, l'ideale è prevedere che essi abbiano differente peso fra loro, perché questo contribuisce a differenziare l'effetto di 'filtro' nei confronti delle varie frequenze componenti il fenomeno sonoro;
  • non va trascurato il contributo potenzialmente negativo che possono avere eventuali finestre ritagliate in falda, le quali dovranno essere accuratamente scelte in modo da non vanificare la prestazione raggiunta dalla porzione opaca del tetto;
  • è indispensabile controllare la posa di tutti gli elementi, poiché l'impreciso affiancamento dei pannelli, l'abuso di connessioni meccaniche, la scarsa tenuta perimetrale dei controtelai di eventuali finestre inserite, ed altri dettagli sfavorevoli concorrono a vanificare gli obiettivi di un buon dimensionamento della stratigrafia in fase di progetto.

Per qualsiasi informazione o suggerimento a riguardo, a questo link trovi tutti i miei contatti. Sarò lieto di poterti essere d'aiuto.